Mosaico della prevenzione: capire cosa cambia nello scenario attuale

 

C’è bisogno di capire cosa cambia nello scenario attuale, sociale, giovanile, cosa cambia riguardo al fenomeno delle dipendenze.

Cosa cambia in noi.

Cosa cambia.

Da tempo in Associazione era avvertita l’esigenza di far chiarezza. Il quadro di riferimento che finora ci aveva aiutato ad orientarsi nel panorama delle dipendenze risultava essere sempre più sfumato.

I ragazzi che facevano uso di sostanze, diversi….. le famiglie che vivevano il problema, diverse. Diverse le motivazioni, le sostanze, gli effetti…. Non definite le fasce di età dei consumatori…. le loro condizioni sociali…..

I dati, frutto di ricerche attendibili, denotavano questo quadro dai confini sfuggenti e dallo scenario contrastante.

Per potersi orientare in questo "labirinto" e ritrovare anche il senso del nostro operare, abbiamo convenuto che occorreva intraprendere noi in prima persona un cammino di formazione, un itinerario di crescita che prevedesse l’approfondimento culturale, il confronto, lo scambio di esperienze.

Occorreva "attrezzarsi", insomma, per mettersi nuovamente "in gioco": Possiamo considerare come prima tappa di questo cammino- che certamente non è concluso, vista la complessità e la vastità del fenomeno - il prezioso rapporto instaurato con il dott. Fabrizio Schifano, che contribuì notevolmente a far chiarezza sulla natura e sugli effetti delle nuove sostanze e aprì uno spiraglio circa gli interventi da mettere in atto sul territorio.

Fu proprio la sua esperienza attuata con positivi risultati nel Sert n° 1 di Padova ad ispirare il Progetto Cala La Luna realizzato in seguito dalla USL 8 Zona Valdarno con la nostra partecipazione (vedi La Finestra n.3/4) Il cammino, dicevamo…..

Proseguendolo si ritrovano i validi momenti di confronto vissuti con i rappresentanti delle istituzioni negli incontri di coordinamento da noi promossi.

E ancora….Gli incontri con i genitori, i giovani, nei corsi di formazione, nelle consuete riunioni del lunedì, nei Circoli, nelle Scuole, nelle Parrocchie…. Le relazioni degli esperti, le letture sull’argomento, sui quotidiani e sulle riviste specializzate….

Proprio da un articolo su Animazione Sociale n. 11, un’altra tappa: l’incontro con il Prof. Marco Ingrosso sul tema Nuove Droghe, Nuove Idee.

Ci fermiamo su questo punto perché ci serve per " tirare il fiato" e riflettere sulle "nuove idee" prospettate dal professore per fronteggiare appunto le "nuove droghe" e per valutare se queste nuove idee sono in linea con la filosofia di fondo che ha accompagnato il nostro cammino.

Ci è sembrato in effetti di trovare una netta unitarietà nelle varie indicazioni considerate, come se le tante vie intraprese e solcate avessero trovato finalmente una via maestra, larga, da percorrere in più soggetti verso un’unica meta: la prevenzione.

Ma ecco le linee programmatiche per attivare una prevenzione che abbia qualche possibilità di successo. Attivare un lavoro di rete fra reti già presenti nel territorio (scuole, oratori, scuole guida, medici, farmacisti, scout, soc. sportive, servizi sanitari, associazioni, parrocchie) Moltiplicare gli interventi valorizzando le diverse competenze per costruire il mosaico della prevenzione, una prevenzione nuova, larga, pensata ed attuata su più fronti.

Responsabilizzare la città sul suo ruolo educativo formativo.

Far tesoro dei progetti esistenti e lavorare per integrarli e coordinarli. Ci piace riprendere l’immagine del mosaico per chiudere queste nostre riflessioni. Un mosaico: alcuni pezzi tornano, altri devono ancora trovare l’incastro; mosaico formato da innumerevoli tessere che hanno bisogno di più mani per armonizzarsi, mani discrete, delicate ma anche ferme, sicure, competenti….. Mani che s’aiutano….. Forse così lo completeremo. Vogliamo sognarne anche la raffigurazione.

Ci vediamo l’immagine di tanti giovani, innamorati della vita, immersi in una città viva, proiettata verso il suo domani. Gruppo Studi e Organizzazione Un accenno alla relazione della Dott.ssa Donata Francescato durante l’incontro promosso dalla USL 8 per la illustrazione dei dati sul Progetto Cala la Luna, perché reputiamo la sua tesi perfettamente in linea con quanto esposto.

Riferendosi alla prevenzione nei riguardi del disagio e delle dipendenze, ha infatti sostenuto che tutta la Città si deve far carico della responsabilità educativa verso i giovani.

Nella citta’ educante da lei prospettata si rispeccchia quel lavoro di rete che abbiamo delineato. I tempi sono dunque maturi per operare in questo senso.

Giovanni Bigi

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